giampietro corvi c

Ecco
un fantasma di corsa in corsia, lui lo rincorre nel bianco:
“Dottore, mio...
- Suo padre? Ah si! Al ventuno, sta morendo signore -
E, veloce scompare.

Un bagno a lato, raccoglie ciò che non ha mangiato.
Occhi scomposti grondano soli, mentre
due pacche sconosciute fanno: “coraggio” sulla schiena.
Di colpo un silenzio dentro, di pietra.

E’ rimasto a vegliare il suo respiro, pronto
a respingere non so quale gesto pauroso
affianchi la morte orgogliosa al suo arrivo.

Ora si inchina a quel “faro”
-rompeva, sì e lo teneva lontano ma, puntuale
senza volere guardava per vedersi se c’era.

Il respiro di suo padre si fa sempre più lieve
lo rende tutt’uno con sé e non ha più paura.
Il fantasma, sempre di corsa li avvolge nel bianco:
- Come va?-
“Si é appena assopito, dottore”.
Si china e poi: - Non é così signore, condoglianze-.
E, veloce scompare.